Un micio un po’ sbilenco
by Claudia Beggiato
Ieri sera, camminando per strada, ho fatto un incontro speciale che mi ha lacerato l’anima prima, per poi ricomporla lentamente e farmi accettare la tristezza.
Piccino e marrone, con il manto a pois, guardandomi con gli occhioni neri, mi si avvicina.
La sua andatura è incerta, mi guarda diritto miagolando, quasi cercando di dirmi qualcosa, ma cammina tutto sghembo, con il corpo di traverso, con le zampe che ogni tanto cedono al peso del corpo; scuote la testina come se non avesse equilibrio, va a zig zag, ma mi guarda e miagola, mi cerca con gli occhi marrone, occhi pieni di vita, vuole qualcosa da me, ha fiducia […]
Mi avvicino preoccupata, un poco in panico, perché penso sia stato investito da poco ed è sera tardi.
Lui, quel gatto un po’ sbilenco, fa le fusa e mi guarda insistentemente con i suoi occhi dolci di gatto, parlandomi nella sua lingua, chiedendomi solo coccole.
I gatti sanno quello che vogliono, non hanno paura di chiedere: lui vuole semplici carezze e un po’ di attenzione… poche piccole semplici cose… le vuole da me.
Con molta probabilità, quel gatto fu investito e ora convive con questa mobilità incerta, con questo disequilibrio che, in lui, si è riequilibrato. Mi convinco della cosa, lo prendo e lo metto dentro il cortile e vedo che sale le scale verso casa.
Mi allontano e piango con me stessa e inghiotto le lacrime di tristezza pensando che in fondo, lui si è reinventato una delle sue 7 vite. E sta bene.