Lo specchio
by Claudia Beggiato
Pensate a una vita senza specchi.
Pensate a una vita in cui nessuno di noi possa vedere in alcun modo la propria immagine esteriore, una vita in cui non sia importante apparire agli occhi degli altri, una vita in cui la propria immagine interiore, vera reale e mai distorta, fosse l’unica da considerare.
Sarebbe un mondo nuovo, in cui Narciso non morirebbe di dolore, un mondo in cui la Regina di Biancaneve non porrebbe allo Specchio la fatidica domanda su chi è la più bella del reame, perché la bellezza non sarebbe valutata per quello che è l’esteriorità soltanto.
Un mondo in cui la propria identità non si misurerebbe attraverso uno specchio: le nostre attese non sarebbero saziate dall’immagine di noi stessi che vorremmo vedere, o che vediamo.
Un mondo in cui non esisterebbe alcuno specchio capace di mentire – deludere – tradire – consolarci – metterci a disagio … Saremmo semplicemente noi stessi, consapevoli di ciò che siamo REALMENTE e la nostra immagine non verrebbe mai distorta, perché non esisterebbe alcuna necessità di vedere come appariamo.
Non ci sarebbe timore del confronto, perché un confronto non sarebbe mai necessario. L’aspetto fisico non sarebbe fondamentale per definire come siamo realmente, se siamo alla moda o se ci ritroviamo nelle icone convenzionali della filosofia di marketing
In un mondo come quello di oggi, in cui l’apparenza ha sopraffatto il valore dell’essenza e del contenuto, un mondo in cui siamo costretti a interpretare un ruolo, mostrando la nostra immagine più che il nostro essere, la mancanza di uno “specchio” ci consentirebbe di “vedere”, tutto ciò che giace al di là dell’apparenza esteriore e che nessuno specchio materiale sarà mai in grado di scorgere.